Adbox

mercoledì 17 dicembre 2014

Turismo Letterario

Ci sono regioni, città, piccoli villaggi tra le cui strade riecheggiano suggestioni letterarie che talvolta ci rendono le stesse familiari e note ancor prima di visitarle. Si parte, infatti, alla volta di un itinerario letterario sia perché la letteratura è una passione che affascina la mente, sia perché le parole di quell’autore sono state capaci di colpirci particolarmente. Un filone di turismo letterario riguarda, naturalmente, i luoghi descritti nei libri. Se un luogo diventa protagonista di un romanzo, questo potrà avere un ritorno in termini di visibilità (e quindi anche di turismo) tanto migliore quanto più sfavillante sarà stato il successo del libro. Turismo letterario può, però, anche significare viaggiare alla scoperta dei luoghi che hanno dato i natali a famosi scrittori, oppure delle località in cui i noti autori hanno soggiornato o nei quali hanno vissuto momenti particolari della propria esistenza od ancora viaggiare con l'obiettivo di visitare i Parchi Letterari.
 Frassinelli Editore)
Visitate, ad esempio, Cosenza ed i luoghi nei quali è stato ambientato l’ultimo best-seller poliziesco (dal titolo “End Games” - 2007) della serie del Commissario Aurelio Zen, personaggio creato dal famoso scrittore anglosassone Michael Dibdin e divenuta una seguitissima serie-tv prodotta dalla BBC. Tra le location cosentine principali citate nel libro di Dibdin vi sono: il Palazzo della Questura (Via Frugiuele 10), la Chiesa di Santa Teresa ed i luoghi nelle suoe immediate vicinanze, Corso Mazzini ed i suoi negozi, Via dell’Autostazione e, nel centro storico, Corso Telesio. Oppure potreste visitare le piazzette, le stradine ed il lungomare di Palizzi Marina, piccola frazione di un centro agricolo nella provincia reggina dove si trova il punto più a Sud della penisola italiana, ed osservare il mucchio di case sul mare o la terrazza affacciata sull'azzurro del cielo dove muove i primi passi la piccola Adelina, bambina dagli occhi grandi e dai capelli nerissimi, protagonista del romanzo di Ada Murolo dal titolo "Il Mare di Palizzi" edito da Frassinelli. Oppure intraprendete un'avventurosa caccia al tesoro, sempre a Cosenza, sulle tracce della tomba (con tesoro annesso) del re visigoto Alarico lasciandovi guidare dagli "indizi" del sommo poeta August Von Platen-Hallermunde soavemente riportati nel suo scritto dal titolo "Das Grab im Busento", magistralmente tradotto nel 1906 da Giosuè Carducci con il titolo "La Tomba nel Busento"ed inserito nella raccolta "Rime Nuove". Attraversate la valle del fiume Savuto e giungete nei pressi di Martirano ripercorrendo "l'ultimo" viaggio della regina di Francia Isabella d'Aragona immortalato nelle Laudi di Gabriele D'Annunzio, che così scriveva:“.....Isabella d'Aragona sentiva già l'orrore della sorte imboscata ne' monti ove risuona giù per la costa calabra il maligno guado che lei travolse e la corona.....”. Passeggiate per le stradine di Carfizzi, nella provincia crotonese, il paesino di origine albanese che ha dato i natali, ispirandolo fortemente nella stesura delle sue opere narrative, ad uno tra i più importanti scrittori dei nostri tempi, Carmine Abate, i cui temi prevalenti sono il ricordo delle tradizioni culturali di origine, soprattutto delle piccole comunità arbëreshë, e l'incontro con le popolazioni che risiedono laddove più forte è l'emigrazione del Meridione. Od ancora girovagate tra la "gente d'Aspromonte" nel piccolo paesino di San Luca, situato sul versante ionico reggino, ai piedi del parco nazionale dell'Aspromonte, sulle tracce dei luoghi che videro nascere, muovere ed ispirarono Corrado Alvaro, scrittore, giornalista, sceneggiatore e poeta.
Francis M. Crawford
Inoltre, presso la Biblioteca "Pietro De Nava" di Reggio Calabria in sua memoria è stata istituita la Sala Corrado Alvaro, che contiene gli arredi, i tappeti, i quadri e i libri dello studio dello scrittore, donati dalla moglie Laura e dal figlio Massimo. Un ulteriore viaggio a scopo letterario potreste intraprenderlo in direzione San Nicola Arcella, nota località balneare della Riviera dei Cedri situata su di uno strapiombo di 110 m s.l.m., nella cui Torre di origine saracena (conosciuta anche come "Torre Crawford") era solito dimorare nei primi del '900 Francis Marion Crawford (1854-1909), scrittore americano, famoso soprattutto per i suoi romanzi storici e del terrore, il quale, appassionato di vela e compiendo un viaggio nelle acque del Tirreno Meridionale, si innamorò del posto, soprattutto della torre cinquecentesca posta a difesa delle incursioni via mare. "La torre si erge solitaria su questa porzione di roccia ad uncino e non c’è casa che si possa scorgere nel raggio di tre miglia,… quando la abito mi accompagno a due marinai uno dei quali è un discreto cuoco e quando sono via la lascio in custodia ad un piccolo essere dalle fattezze simile a quelle di uno gnomo che in passato era un minatore che mi si affezionò molto tempo fa...", così lo scrittore descriveva la torre nel racconto “For the Blood is the life” (1880), che ha per protagonista Cristina, una donna sensuale e selvaggia che si trasforma in vampiro e che si chiamava come la donna alla quale Crawford pagava l’affitto, una zia materna di don Raffaele Lomonaco. Il romanziere, successivamente, tornò spesso a San Nicola, dove completò anche uno dei suoi ultimi romanzi “The diva’s ruby”(1907), soggiornandovi alla ricerca di luoghi e tracce del passato medievale di questa zona, ambiente ideale per i suoi racconti intrisi di mistero. Rileggete le pagine dell'Horcynus Orca di Stefano D'Arrigo traghettando lo Stretto da Villa San Giovanni o da Reggio a Messina e viceversa. Lo spazio del Parco Horcynus Orca è quello in cui si rinnova l'abbraccio, amoroso e tormentato, tra i due mari e le terre del Peloro che D'Arrigo nomina con una sola parola: scill'e cariddi. Tra gli altri scritti ambientati in Calabria meritevoli di citazione, troviamo: "Ragù di capra", libro giallo di Gianfranco Turano (Ed.Flaccovio), quasi interamente ambientato nella Locride; "La collera" di Andrea Di Consoli (Ed.Rizzoli); "I traditori", romanzo storico di Giancarlo De Cataldo (Ed.Einaudi); "Il giudice meschino" di Mimmo Gangemi (Ed.Einaudi); "MaliNati" di Angela Bubba (Ed.Bompiani).

Tra i Parchi Letterari, definiti "spazi fisici o mentali che hanno ispirato le opere di grandi scrittori", particolarmente attivi in Calabria in quanto ad iniziative culturali ed eventi, elenchiamo i seguenti:

PARCO HORCYNUS ORCA
Luoghi: I comuni siciliani e calabesi posizionati sullo Stretto
Tel: +39 090 90 32 759
Sito internet: www.horcynusorca.it
E-mail: info@horcynusorca.it
Il Parco Horcynus Orca nasce, nel segno e nel nome del romanzo di Stefano D'Arrigo, sulle propaggini estreme della Sicilia e della Calabria, isola e continente divisi e legati da quel mare che da una riva rimanda all'altra il suo nec sine te nec tecum vivere possum.  Lo spazio del Parco Horcynus Orca è quello in cui si rinnova l'abbraccio, amoroso e tormentato, tra i due mari e le terre del Peloro. D'Arrigo li nomina con una parola, una delle sue innumerevoli che ne legano due, scill'e cariddi, e, in questo doppio del nome, che è doppio di spazio e di tempo, di uomini e luoghi, come tagli di rema nello Stretto, mito e cronaca, tempo remoto e tempo presente, superficie e abisso, memoria e oblìo, compongono quella geografia fantastica, eppure assolutamente reale, che si dà in arte e scienza, poesia e storia. Quindi, non solo spazio 'fisico', spazio mentale e spazio 'tragico', arricchito, ma anche gravato, di millenari simboli, archetipi, mitologie che altri prima di D'Arrigo, da Omero in poi, hanno vissuto, e narrato, che altri narrano e narreranno, ma che nella sua opera trova una peculiare fisicità e quella voce unica, horcyniana che s'annunciò in Codice poetico nei prati ora in cenere d'Omero.

PARCO TOMMASO CAMPANELLA
Luoghi: Cosenza
Tel: +39 349 85 44 091
E-mail: williamgatto1@libero.it
Il Parco Tommaso Campanella è uno spazio fisico o mentale che ha ispirato le opere di grandi scrittori, personaggi storici e filosofi calabresi: Alarico, Federico II, Gioacchino Da Fiore, Bernardino Telesio, Tommaso Campanella. Dal 2000 sintetizza e combina tra loro, letteratura, storia, geografia, gastronomia, ecologia, artigianato, astronomia, arte, musica e teatro in servizi di turismo culturale per la città di Cosenza e la sua incantevole provincia. Il 1588 è l’anno di permanenza  di Campanella a Cosenza. Campanella vi giunge estasiato dal pensiero filosofico "innovativo" di Bernardino Telesio e ferma la sua riflessione sul De Rerum Natura iuxta propria principia, ma non riuscirà mai ad incontrare colui che gli è maestro nell' "arte del filosofare" secondo il quale la natura va studiata fuori dai concetti tradizionali (potenza, atto, materia e forma), seguendo i principi che essa stessa presenta all'osservazione immediata. Qui inizia a concepire il suo capolavoro "La Città del Sole". Dalla confluenza dei due fiumi partono i percorsi del giovane fra Tommaso, che durante le sue "evasioni" dal convento, è costretto ogni volta a guadare il Busento, poichè il ponte in legno è crollato a seguito di una violenta alluvione, inerpicandosi sulle falde del colle Pancrazio nel tentativo di incontrare il suo maestro. Nel corso della sua permanenza cosentina, durata circa tre mesi, Campanella ha modo di parlare e discutere con diversi personaggi del popolo ed intrattenersi con la società nobile che vive intensamente un effervescente Rinascimento.

PARCO OLD CALABRIA - TORRE CAMIGLIATI
Luoghi: Camigliatello Silano, Spezzano della Sila (CS)
Tel: +39 0984 57 82 00
Sito internet: www.oldcalabria.it 
E-mail: info@oldcalabria.org
Nel cuore della Sila Grande, a 30 km. da Cosenza, la Torre Camigliati, monumento di interesse nazionale del XVIII secolo, immersa in un parco naturale privato di 60 ettari e circondata da splendidi alberi secolari, ruscelli e prati multicolori, rappresenta un tipico esempio delle residenze baronali calabresi e silane in particolare. La Torre, una maestosa costruzione a tre piani, fu abitata dai Baroni Barracco fino all'inizio del secolo scorso e, in seguito alla riforma agraria del 1950, che decretò la fine del latifondo di cui la Torre era l’avamposto montano, fu costretta ad anni di abbandono e decadenza. Dal 2001 ad oggi, dopo un attento restauro strutturale e conservativo, sottolineato dall'elegante semplicità degli arredi, tipici delle case baronali calabresi ed in armonia con le più moderne tecnologie di comunicazione, è tornata a rivivere con la "Foresteria", semplice ma elegante, con un’atmosfera di grande charme, come lo era stata per i viaggiatori che dall’ottocento in poi, ospiti dei Baroni Barracco, l’hanno citata nei loro diari e con il "Parco Old Calabria" come centro culturale per lo sviluppo e la promozione del territorio che trova la sua ispirarazione dai racconti dei numerosi viaggiatori, stranieri ma anche italiani, che a partire dal Settecento si spinsero con il Grand Tour alla scoperta del Sud d'Italia e della Calabria in particolare. A rappresentarli è stato scelto Norman Douglas, l'autore di “Old Calabria”, uno dei resoconti di viaggio più celebri e diffusi al mondo ma, accanto a lui, il Parco ha posto tra i suoi ispiratori anche i più antichi viaggiatori, che prima di lui avevano visitato la regione, lasciandone memorabili testimonianze: Edward Lear, Francois Lenormant, George Gissing, Alexandre Dumas, Vivant Denon e Henry Swinburne, solo per citarne alcuni.

PARCO PITAGORA E MARCHESATO DI CROTONE
Luoghi: Crotone
Tel: +39 0962 90 87 36 / +39 0962 90 57 84
Fax: +39 0962 90 62 20
E-mail: ladante.kr@virgilio.it

PARCO CORRADO ALVARO
Luoghi: San Luca (RC)
Tel: +39 0964 98 60 17
Fax: +39 0964 98 60 81
Sito internet: www.fondazionecorradoalvaro.it
E-mail: fondazione.alvaro@tiscali.it
È uno dei Parchi Letterari ideati da Stanislao Nievo, pronipote del grande scrittore ottocentesco Ippolito Nievo, realizzati con il patrocinio dell’UNESCO. Il Parco Letterario “Corrado Alvaro” nasce con l’intento di far conoscere i luoghi descritti nelle opere del grande scrittore e giornalista calabrese, creando su di essi interesse e turismo culturale. Partendo dalla casa natale di Alvaro, attuale sede della Fondazione a Lui intitolata, è possibile visitare il piccolo centro storico di San Luca: la Chiesa Madre di S. Maria della Pietà; i resti di Palazzo Stranges, citato in “Gente in Aspromonte” e “L’uomo nel labirinto”; e la Loggia del Petto. Proseguendo lungo la fiumara del Buonamico, si raggiungono i resti dell’antico abitato di Potamìa, citato in “La cavalla nera”, abbandonato nel XVI secolo, e ci si addentra nel cuore dell’Aspromonte, fino al Santuario della Madonna di Polsi, al quale lo scrittore dedicò la sua opera d’esordio (1912).
10:05 / by / 0 Comments

Post Top Ad

Adbox