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mercoledì 3 giugno 2020

Intervista allo chef Giuseppe Romano

Giuseppe Romano, chef di origini campane ma ormai calabrese in tutto e per tutto; innovazione, tradizione e ricerca sono le caratteristiche che identificano la sua cucina. Chef del Me Restaurant di Pizzo Calabro. Lo abbiamo intervistato per voi.


Come e quando nasce la tua passione per la cucina ?
La mia passione per la cucina nasce nei primi anni '80 quando, frequentando la pasticceria di alcuni amici di famiglia, ho iniziato a provare passione nella realizzazione di ricette; questo mi ha spinto a frequentare l'istituto alberghiero dove per me si è aperto un mondo che non ho più lasciato.

Cosa non deve mai mancare nella tua dispensa ?
Nella mia dispensa non devono mai mancare la cipolla rossa di Tropea, il bergamotto e la 'nduja.

La persona più famosa per la quale hai cucinato ?
Ho cucinato per tante persone famose da Umberto Smaila a Gerry Calà, da Biagio Izzo a Carlo Buccirosso, Luca Sardella e tanti altri.

La Calabria è più carne o pesce ?
La Calabria è sia carne che pesce anche perché tra una costa e l'altra ci sono solo 50 minuti attraversando i monti. Quindi oltre a sentire il profumo del pesce si sente il profumo di maiale nero, di podolica e non solo…..

Il tuo miglior piatto ?
Il gambero che va per il bosco.

Il pesce con la carne più prelibata ?
La pezzogna.

Tua moglie Eleonora pasticciera, tu uno chef. Raccontaci il vostro rapporto dentro e fuori la cucina, fatto di zucchero e sale, vaniglia e gamberi.
Il nostro rapporto in cucina è fatto di affiatamento e supporto per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il nostro collaborare ci mette anche in competizione a chi riesce a dare il meglio di sè.

Il dolce, in assoluto, più buono preparato da Eleonora ?
Lo Stromboli visto da Pizzo.

Sei di origini campane ma calabrese d'adozione. Nei tuoi piatti quanto è presente la contaminazione con la cucina tradizionale delle tue radici ?
La contaminazione in cucina è fatta di una percentuale del 50% con quella calabrese..... che poi non è tanto diversa dalla cucina campana.

Qual è il posto della Calabria che più ti affascina e che consiglieresti di visitare ai nostri lettori ?
Non è perché sono di parte, ma Pizzo è un gioiello che consiglierei di visitare a tutti.

Ci regali una tua ricetta ?
Certo. Spaghettoni con clorofilla di spinaci, gambero rosso e pecorino crotonese

Ingredienti per 4 persone
350 gr di spaghettoni
350 g gamberi rossi
200 g spinaci
500 g acqua ben fredda
100 g olio extra vergine
1 spicchio aglio
olio extra vergine di oliva italiano
sale e pepe
basilico
parmigiano 36 mesi q.b.

Per la fonduta
130 gr di pecorino crotonese
110 gr di latte

Preparazione
Frullare gli spinaci ed il basilico con l‛acqua ghiacciata e filtrare il tutto. Versare il liquido in una casseruola e riscaldare a fiamma dolce sempre al di sotto dei 70° gradi, poi filtrare nuovamente. Sciogliere il pecorino grattugiato nel latte caldo per la fonduta. In una padella rosolare uno spicchio d’aglio, il gambero sgusciato e tagliato per poi aggiungere la clorofilla e spegnere. Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua leggermente salata per pochi minuti per poi passarli nel sugo e terminare la cottura nella stessa aggiungendo un po’ d’acqua di cottura; a fine cottura mantecare con parmigiano.


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